viernes, 21 de febrero de 2014

... e Csélion

Chi o cosa è Csélion? Il cliente che viene a terapia o chi per la prima volta si avvicina alla mia pagina web o riceve il mio biglietto da visita mi chiede di cosa si tratta. E' una pittura preistorica rubata da qualche caverna? Un Crop Circle in un campo di grano? Un simbolo esoterico di qualche strana setta che prevede la fine del mondo ogni 5 anni? Niente di tutto questo in realtà...

Csélion è il mio logo e il mio marchio registrato. Come Zorro segnava con la sua "Z" i nemici che sconfiggeva, così Csélion è il simbolo che voglio lanciare nel mondo per comunicare un concetto semplice e personale, attraverso il potere simbolico delle immagini.
A parte questo, mi diverte pensare a questo simbolo come un piccolo Golem, un homunculus di quelli usati degli alchimisti per aiutarli nella loro ricerca della saggezza e della verità universale. Molti piccoli frammenti di teorie, concetti, simboli, uniti assieme dall'intenzione di creare qualcosa di più della loro semplice somma.
A livello "pratico" Csélion è semplicemente un disegno su un foglio bianco, fatto con una penna blu più di un anno fa, che  descrive simbolicamente il mio modo di vedere il processo di crescita personale e pertanto il processo della terapia: Cambiare, Guarire ed Evolvere.

Si comincia con un Cambiamento, un cammino con curve e ostacoli che possono sfidare l'avventuriero più preparato. Il cambiamento è parte della nsotra vita. L'immobilità, la stabilità è un'illusione di chi non vuole crescere, e si rassegna alla comodità effimera di una vita sempre uguale, salvo poi un giorno accorgersi che quello che gli hanno insegnato sin da bambino non era propriamente esatto e trovarsi improvvisamente come un estraneo a sé stesso guardandosi allo specchio.
Se viviamo questo flusso continuo di cambiamenti in maniera inconsapevole, ci faremo del male e continueremo la nostra vita sanguinando, soffrendo, ma senza sapere perché. Tutti ci facciamo male, è la natura della nostra esistenza, vulnerabile e mortale, però chi è cosciente del cambiamento, quando si fa male, si mette un cerotto e cresce apprendendo dall'esperienza.

Una volta appreso a vivere il cambiamento, con la nostra ferita, passiamo alla fase di  Guarigione, dove ci mettiamo il metaforico cerotto. Se infatti continuassimo sanguinando, il dolore delle ferite non ci permetterebbe di ritrovare la serenità per passare al livello successivo.
Il dolore é come una spia luminosa nel complesso pannello di controllo di un aereo. Se non sappiamo capire di che si tratta, la spia luminosa e il segnale acustico annesso ci fanno perdere la ragione e la torre di controllo non ci permette di partire. E se per caso volessimo prendere comunque il volo, dovremmo prima o poi subire la conseguenza della mancata riparazione che, in aria, può avere effetti decisamente più negativi che se l'avessimo riparata a terra.
Per questo a metà di Csélion c'è una bilancia tra il passato alla sinistra e il futuro alla destra, concetti della terapia regressiva, che simboleggia la presa di coscienza delle nostre ferite e l'atto di curarci attraverso l'apprendimento dall'esperienza.

Alla fine del simbolo, nella parte superiore, un sole brillante, che con braccia aperte ci dice "Complimenti, hai fatto un passo in avanti nella tua Evoluzione!".
Una medaglia, un sorriso, e di nuovo in strada per continuare con la nostra avventura!
Già non siamo più quello che eravamo prima. Ogni momendi di difficoltà ci è stato utile per assumere una nuova forma.
Questa forma non ha ragione d'essere migliroe o peggiore della precedente. L'evoluzione si sbaglia a volte e ha bisogno di molti passi per arrivare a un buon punto.
La vita come le terapie ha bisogno di impegno e di porsi obiettivi chiari, ma al tempo stesso di viverla senza troppi pensieri, così come viene.
Non c'è da preoccuparsi, anche se l'evoluzione ci porta temporanemente indietro su certi aspetti per risolverne altri...
Perché alla fine, la cosa più bella di ogni evolzione, è che migliore o peggiore che sia, dopo c'é sempre un nuovo cambiamento... :)

domingo, 16 de febrero de 2014

Una nueva fase empieza para Csélion!!!

En abril - mayo, la parte de las terapias de Csélion - Cambio, Sanación, Evolución se expande!
Cierra de manera temporal el estudio en Madrid para transferirse a Milán!!!
Después de la reciente visita a la feria del mundo olistico italiano, se abrieron nuevos caminos en Italia y se volverá a abrir otra vez la antigua consulta con nuevas herramientas y mucha ilusión!
Con el tiempo será posible según el momento del año aprovechar de las terapias en los dos países.

La parte de formación quedará también en España bajo forma de colaboraciones con otros centros, según las posibilidades que surgirán en futuro!
Y quien sabe... como las terapias y la formación de Csélion son posibles también en Inglés, tal vez se abrirá algo en otro país fuera de Europa! Pero esto es mucho pedir y será el tiempo que lo va a decir!

A nivel practico: Esta semana es la ultima semana para reservar un paquete terapeutico de máximo 5 sesiones aprovechando de las ultimas semanas en Madrid! 
Y para celebrarlo con vosotros todos los paquetes terapéuticos y las terapias  tendrán un 30% fijo de descuento! 
Puede elegir tratamientos psicológicos, energéticos o de quiromasaje sin distinción y aplicar el descuento a cualquier numero de terapias en estas 5 semanas! 

La oferta es valida para todas las citas pedidas reservadas hasta el 21 de febrero 2014.


Para informaciòn y para reservar tu momento de bienestar y conciencia de ti mismo para tus cambios, tus sanaciones y tus evoluciones, contacta infocselion@gmail.com

miércoles, 5 de febrero de 2014

... e il bambino fantasioso

Da quando ero piccolo ho sempre avuto il desiderio di essere un grande scrittore. Amavo la fantascienza e il mio autore preferito era Asimov!
Tutti questi robot que avevano un cuore e dei sentimenti più sottili e delicati dei suoi stessi creatori "umani", allontanati da un mondo che non capisce la diversità e la disprezza chiamandola difetto, imperfezione o follia, vittime e al tempo stesso maestri tormentati di una "normalità" diversa dalla statistica.
Inoltre Asimov non era solo uno scrittore, era un fisico famoso che aveva trovato nella scrittura un modo di cambiare il mondo, o almeno l'infanzia di un bambino fantasioso come me.

Figlio di una mente avida e curiosa, in cerca di stimoli e di fuga dalla routine, sognavo di scrivere libri e racconti que toccassero il cuore delle persone, trasportandole in luoghi e situazioni che questa realtà di tutti i giorni non ci permette di vedere.
Con il tempo crebbi, e la fantasia, nocchero della mia vita, mi portò effettivamente un po' lontano da quello che avevo sognato. Studiai al Classico (Latino e Greco i miei antichi arcinemici...), psicologia, e molto di più adesso a Madrid, però fin dal principio vedi delinearsi l'avversiario che mi sarei trovato ad affrontare con il tempo: i "tecnicismi strumentali".

Per "tecnicismi strumentali" mi riferisco a tutti quei linguaggi scientifici, nati per la piú che legittima l'esigenza di creare nuovi ambiti della "ragione", che con il tempo hanno assunto una seconda funzione: quella di creare una barriera comunicativa tra l'"esperto" e il "popolo" (volutamente in negativo per il disprezzo che sento in questa brutta abitudine) per creare dipendenza, sudditanza e una sorta di magicismo scientifico dove alcuni "sanno", tutti gli altri "no".
Le parole che io amavo come fonte di libertà e mezzi di trasporto metaforici verso l'infinto potenziale dell'essere umano, nascosto nella grandiosa versatilità di mente e cuore, che si trasformano in oscure e pesanti catente che allontanano le persone dai mondi preziosi della saggezza, creando "padroni" e "schiavi"
E attorno a questo grande potere infiniti sciami di opportunisti si gettano ogni giorno attraverso la stampa divulgativa, sfruttando le briciole cadute dalle "tavole alte" per creare versioni edulcorate, stanche, incomplete, ma appetitose di quelle verità scientifiche dicendo tutto e il contrario di tutto. A volte a dire il vero si avvicinano più loro dei grandi esperti, perché il senso comune a volte contiene saggezze che l'eccessivo cervelloticismo sfinisce quando cerca di creare chimere alimentate dalla necessità di ottenere fondi. Sono aiutati anche dalla legge dei grandi numeri, ossia che statisticamente se scrivi tutto e il contrario di tutto, prima o poi ci azzecchi.

Si crea quindi un mondo scientifico "puro" e uno "di massa", dove il primo vive di mode, investimenti, e grandi personaggi che per il nome (e ovviamente a volte anche per meriti) accentrano tutto nelle loro mani lasciando poco a nuove visioni e differenti voci.
Dall'altra parte, nel mondo delle scienze cosiddette alternative, personaggi non ben definiti si trovano nella libertá di raccontare ogni cosa perché protetti da un silente accordo con il "nemico". Le scienze ufficiali continuano chiuse nel loro mondo protette dallo status quo, e le scienze alternative non trovano nel rigore scientifico quei fondamenti che potrebbero far rientrare anche loro nello status quo, e sopravvivono come possono dando peró adito a chiunque di dire quello che vuole o di accontentarsi di spiegazioni pseudo-esoteriche di eventi che in realtá sarebbero perfettamente spiegabili.
E il tutto alle spalle della societá, che in questo a volte macabro balletto, a volte guerra di interessi, vive in uno stato di dipendenza inconsapevole.
Questa inconsapevolezza porta le persone a non sapere come fare per stare bene, se non oscillando nelle opinioni di scienze più o meno esatte, che danno soluzioni parziali o non hanno abbastanza voce per farsi sentire.

Trovandomi nel mezzo di questi due mondi, dove le parole vengono utilizzate per dire ogni cosa, imparai ad apprendere dalle persone, dalle evidenze, dai risultati invece che dalle mie amate alleate di un tempo, e decisi, lontano dal mio sogno di fare lo scrittore, di concentrare i miei sforzi per combattere il "lato oscuro" delle "parole".
Il mio obiettivo: creare un ponte tra i due mondi, per chi volesse mettersi nella scomoda posizione di vivere nel mezzo, con la speranza che presto in sufficiente buona compagnia, si possa lavorare in armonia per la salute e il benessere senza essere né chiusi scientifici ufficiali, né carismatici guru.

E´ il momento di creare una nuova figura professionale, olistica nel senso reale del termine: a 360 gradi.
Per fare questo, a parte portare avanti il mio lavoro lottando per mantenere terapie di psicologia classica, con metodi energetici o di psicologia energetica non tradizionale, manterró questo blog con testi che spieghino certi concetti delle filosofie alternative, in modo convenzionale,attraverso la limitata e ovviamente parziale lente della mia esperienza e quindi senza pretese.
Sono una voce nel vento, ma sono giá in buona compagnia, per cui, senza deliri del salvatore e consapevole di fare parte di un movimento di risveglio di coscienze che si espande ogni giono di piú indipendentemente da me, voglio fare la mia parte.

Per questo ho creato il blog del "bambino fantasioso". Non un nome accattivante, o un marketing spietato per voncere la passione di lettori, solo la semplicitá di un concetto intuitivo e conosciuto a tutti. Tutti noi infatti siamo stati bambini fantasiosi, aperti e curiosi, con in mano la chiave dell'evoluzione, il pensiero magico, ossia la sensazione di fare parte di questo mondo in maniera "laterale". La magia che pensavamo da piccoli é ció che spinge gli essere umani a superare i propri limiti, una forma di energia infinita che, se canalizzata bene, permette di fare miracoli.
La fantasia non é un giocattolo infantile da lasciare nell'armadio dei ricordi come bravi adulti razionali, é la curiositá e l'apertura all'infinito che, se applicata alla nostra vita di tutti i giorni, nel lavoro, negli hobby, nelle nostre relazioni, é la vera forza che ci muove, che ci apre al cambiamento e a una vita sana e positiva.

Il cambio di mentalitá che sta giá accadendo non é cosí complesso come si puó credere. Ho conosciuto molte persone che combattono la mia stessa battaglia e non sono tanto diverse da te stai leggendo questo testo. Sono persone che si sono stufate di essere plasmate dall'esterno e che hanno compreso che la consapevolezza di sé stessi e del proprio ruolo all'interno del mondo é l'unico modo per vivere intensamente la propria vita.
Il mondo é nostro. E´ tempo di reclamarlo! :)

... sobre el amor incondicional

Creo que en las terapias alternativas el concepto de amor sea considerado a veces en una manera limitada y contrapuesto dualisticamente con el miedo.
Yo al contrario creo que el miedo sea un forma de amor a su vez, para nada contraria al amor incondicional.
El miedo es una fuerza de alejamiento, pero para “guardar algo”. El miedo por el fuego nos permite de evitar quemarnos.
Claro que si este miedo nos paraliza en frente al fuego, eso no es funcional para nosotros para evolucionar y vivir libremente nuestra vida. El fuego lo utilizamos para cocinar, y tenemos que “respectar” su naturaleza en parte peligrosa para nosotros para aceptar su parte “positiva”.
Pequeñas cantidades de miedo son indispensables para evitar lo que puede hacernos daño.
La cosa importante es evitar la rigidez. En todos los temas psicológicos, de salud y bienestar, la rigidez absoluta no está bien porque no es adaptativa.

Tomamos por ejemplo el miedo al “otro”. Si es adaptativo, en pequeñas cantidades nos permite controlar si el otro es un peligro para nosotros antes de llevarlo en nuestro mundo. Es una forma de amor para nosotros mismos, para guardar nuestra “integridad”. Luego, cuando el miedo nos ha permitido de tener la justa distancia para evaluar la persona, el amor incondicional podrá acercarnos o para llevarlo en nuestro mundo, o para aceptarlo en el momento en le que fuera una amenaza para nosotros.
Y en las relaciones entre personas, el miedo es la fuerza que no nos permite fusionarnos con los otros. Nuestra identidad, nuestro ego, produce karma, produce que nos centramos en nosotros en detrimento de otros etc... pero al mismo tiempo es nuestra identidad individual que tenemos que aceptar. Fusionarse con los otros, no es una forma de amor. Defenderse de lo que puede destrozar nuestra identidad es una forma de amor.

Si el amor es “una” fuerza que une, el miedo es “una” fuerza que aleja. Las dos son fuerzas que hacen parte de nuestra vida, y rechazarlas en una manera o el otra, no es equilibrado.
No tenemos que “vivir por las emociones”, tenemos que “vivir las emociones”.
El amor incondicional como amor para todos puede ser igual a la indiferencia, a la falta de reconocimiento de la individualidad del otro. No se puede amar todos. Se puede aceptar a todos.
Una vez entendida esta distinción, podemos decir “amor incondicional” con conciencia que amar el otro es un proceso activo de aceptación que pasa a través de todas las gamas de emociones que nuestro milagroso sistema energético/neuronal/emocional/metafísico nos permite de probar.
Yin y yang son dos fuerzas opuestas, pero tienen parte de la otra fuerza en si mismo. Eso significa que el equilibrio es dinámico y que cantidad de una fuerza o el otra crea infinitas variedades de “fuerzas” que Yin y Yang simplemente resumen para simplicidad.

La “geometría sagrada” nos ensena que la primera figura geométrica tiene tres lados, no dos. Y el tercer lado, la tercera fuerza, no es simplemente una fuerza, es la capacidad de “cambio”, de “evolución”, de “integración” a través de procesos de creaciones, de-structuración y re-creación.
Superamos de una vez el mundo dualista y miramos a nuestro universo por todas las infinitas matices que tiene. Solo en esta manera, solo superando el dualismo “luz-oscuridad”, “bueno-malo”, “justo-injusto”, “Yin y Yang” podemos llegar a un concepto unitario que es simplemente el “cambio”, el “devenir”, el “chaos”, el “entusiasmo”.
No creo sea posible describir en un lenguaje dualista como es nuestra gramática, nuestra capacidad de ver el mundo, pero creo que en una manera, a través de un camino de aceptación de si mismos, sea posible experimentarlo.