Ultimamente si parla molto delle vaccinazioni, dividendo l'opinione pubblica tra chi pensa che siano il bene, tra chi pensa che siano il male, tra chi pensa che siano utili e chi pensa che siano perfino dannose.
Tutti ne parlano e forse perchè giustamente si dovrebbe parlare di questa cosa.
Io onestamente mantengo come sempre la mia posizione relativizzante, non essendo un esperto di vaccini e vorrei in questa sede non parlare dell'effettiva validitá dei vaccini o la loro pericolositá, se non concentrarmi su una questione metodologica.
Tutte queste battaglie tra scienze ufficiali e scienze alternative creano molte confusioni sulle reali posizione delle une e delle altre, perché solitamente nascono da una mancata conoscienza del mondo scientifico e alternativo.
Da una parte si crede ci siano tutti con camici e provette e dall'altra con grandi collane e galline morte nella dispensa. Quando da una parte ci sono anche molti colletti bianchi e manager con valigette piene di promesse economiche e dall'altra scientifici che si aprono a varie alternative rifiutandosi di "credere", ma "sperimentando".
La veritá in effetti sta in questo mezzo ed é il problema di oggi giorno. Ci sentiamo grandi perché possiamo raggiungere tutto il mondo con i nostri mega cellulari, che pensiamo che in qualche modo siamo diversi dai nostri antenati, i quali scoprendo il mondo poco a poco, credevano nel fuoco o nelle tempeste come esseri spirituali superiori.
Non siamo immuni dalla necessitá di "credere". Anzi, proprio con la falsa e ingannevole promessa di cancellare la nostra "dipendenza dalla credenza", una parte del mondo scientifico, magari anche con buona intenzione, ha creato una "religione-scienza" che nasce con l'idea di combattere l'ignoranza della pseudospiritualitá, la religione istituzionale.
Questa "scienza" non ha una forma reale, é quella di focus, dei giornaletti da strada che mettendo provette nella copertina danno una sensazione di sicurezza e di controllo da parte dell'uomo sulla natura. Compresa la sua naturale paura della morte.
Non piú galline sacrificate, se non provette con liquidi azzurri e verdi, non piú simboli religiosi se non doppie spirali di DNA, non piú abduzioni nell'acqua benedetta, se non fazzoletti profumati presentati come disinfettanti.
IMPORTANTE: dato che il mondo dei "credenti scientifici" giá si sente minacciato. La scienza dice spesso il vero, e DNA, disinfezione, cultura della prevenzione etc... sono bellissime, miracolose acquisizioni della nostra cultura. Io amo il metodo scientifico e lo trovo sostanziale per proteggere dagli errori della pura intuizione e per standardizzare i risultati. Potete sotterrare le asce, grazie...
Il problema é che le persone che non sanno cos'é la scienza, si sentono protette dalla sua apparente "certezza" e per questo si sta creando come un'altra forma di religiosità.
Per cui se lo dice la scienza, è vero. Se lo dice il ministero della salute: è vero.
Ma allora io dico, che differenza c'è tra questo e quello che dice un papa o una guida spirituale religiosa?
Dove è finito il "dubito ergo sum" che mette all'angolo il totalitarismo dei singoli aspetti della nostra realtà umana, quello spirituale o quello razionale ad esempio, dandoci una dimensione di esseri "pensanti" e non "razionali" puri, e "spirituali" e non "religiosi" puri?
Prendo questo articolo per spiegare con un esempio:
La pseudoscienza riporta il morbillo a New York
A parte prendere atto di questa preoccupante moda a new york, io non parlerei di una chimerica pseudoscienza in questo caso specifico.
Io ho lavorato con l'autismo per qualche tempo, come psicologo specializzato in clinica e neuroscienze e educatore professionale, collaborando con l'ambito professionale della medicina ufficiale e questo tipo di informazione e di collegamento con il vaccino io ad esempio l'ho appreso da lì, non é una teoria del complotto del mondo pseudoscientifico.
E´ un dubbio (non una certezza) ampiamente diffuso.
La veritá è che si vive la scienza come la religione. Come se fosse assoluta e veritiera.
Non si pone fiducia nel "metodo scientifico", ma nella "scienza", in una inutile e dannosa battaglia tra scienza e religione.
Quando le persone si crogiolano di questa falsa sicurezza, e poi si scontrano con la sua incredibile attuale limitazione che non gli permette di spiegare ancora moltissime cose (perché scienza non è onniscente...), tra cui ad esempio le cause dell'autismo, nasce la paura.
Se la gente quindi non si vaccina, non é per una malvagia pseudoscienza dal sapor demoniaco (o non sempre), ma a causa della paura e della frustrazione dell'abbandono _percepito_ della certezza della scienza. O al contrario come presa di posizione critica nei confronti di una realtà, quella scientifica, che spesso pretende superare i suoi limiti umani presentando ogni due mesi qualche medicina "definitiva" che cura i sintomi di ogni cosa.
Se la "religione-scienza" e i suoi adepti prendessero una posizione più umile e dicessero chiaramente "fino a qui arriviamo, fino a qui stiamo arrivando, e quello che é certo é che il _metodo scientifico_ é il piú valido per arrivarci" la gente non "crederebbe" nella scienza, se non nel _metodo scientifico_ e non si spaventerebbe quando qualcosa non é (ancora) spiegato o non prenderebbe una posizione tanto forte come non vaccinarsi, come unica opposizione a un mondo che ammantandosi di "esattezza" spesso dice una cosa e poi il suo contrario.
E dall'altra parte questa crociata tra "credenti scientifici" e "credenti alternativi" impedisce agli uni e agli altri di aprirsi all'altro lato, impedendo agli uni di trovare nuovi stimoli e un pensiero laterale che può aprire nuove porte, o agli altri un metodo scientifico che perfezioni certe tecniche.
Infine: nessuno é immune a "credere". E´ parte del nostro modo di conoscere la realtá, del nostro sistema cognitivo e motivazionale. E ci fa anche molto bene!
Per cui combattere contro la credenza é giusto fino a quando siamo consapevoli che sempre crederemo in qualcosa, e che non é il "credere" che fa male, se non la rigidezza di tale "dinamica interiore" e la vulnerabilitá che comporta.
Questa vulnerabilitá diventa manipolabile solo se non ne siamo consapevoli.
Quello che importa è mantenere il metodo scientifico e non lasciarsi ingannare dalle facili soluzioni apparenti della scienza-religione, che sia essa "ufficiale" o "alternativa".
Prendere una posizione netta in questo campo polarizza la battaglia creando molte "casualties" da ambo le parti.
Non sarebbe forse il momento di abbandonare gli "ismi" e le posizioni assolute e vedere cosa c'è di buono da una parte e dall'altra?
Molta gente lo sta già facendo e io mi unisco a questa terza forza invitando ciascuno a trovare uno spazio dentro di sè per continuare a credere per utilizzare la forza motivazionale di tale meccanismo cognitivo, ma ricordandosi sempre il prezzo che comporta il credere eccessivamente.
Per cui, forza e coraggio. Tutti a pensare e credere, consapevolmente e relativisticamente!
No hay comentarios:
Publicar un comentario